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1) Dizion. 5° Ed. .
CAROTA
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CAROTA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di pianta, la cui radice, chiamata pure Carota, più comunemente gialla, si mangia cotta, e serve anche di condimento a pietanze, come zuppe e simili; ed è il daucus carota dei Botanici. –
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 1220: La purpurea carota, la vulgare Pastinaca servil, l'enula sacra.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 80: Le carote si seminano di maggio e giugno sin'a tutto agosto, per poterne avere poi di tutti i mesi nell'invernata.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 101: Le carote hanno la radice al gusto giocondissima, quando è cotta e condita in foggia dell'erba con sale e aceto, o vero con sapa.
Esempio: Dav. Colt. 531: D'agosto.... semina.... carote e pastinache.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 13: Altre piante ci somministrano alimenti o condimenti colle loro radiche, e sono rape, ramolacci, carote, pastinache, barbe bietole, scorzonere, sassefriche.
Definiz: § I. Carota, figuratam., dicesi per Trovato non vero, Fiaba, Fandonia. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 281: Forse è stato qualch'uno che, per darsi buon tempo, arà scritto a S. S. una carota.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 275: Io dubitava che questa fosse carota per indurre il Duca a gittarsi al partito che se li propone.
Esempio: Capor. Rim. 51: Baia ch'avanza inver quante novelle, Quante mai disser favole e carote, Stando al fuoco a filar le vecchierelle.
Esempio: Fag. Rim. 1, 68: Giacchè queste son bubbole e carote.
Definiz: § II. Giallo come una carota, dicesi familiarmente di Uno che per cattiva salute sia molto giallo in volto.
Definiz: § III. Attaccarsi la carota, Entrare la carota o una carota, e simili, vale figuratam., Essere ricevuta una fiaba come verità. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 4: Fandonia al certo. N. Questa Carota all'uom filosofo non entra.
Esempio: E Buonarr. Fier. 4, 3, 7: Lo scherzo è fatto, e la carota è fitta; Ma i' vo' ficcarne un'altra, Che non fia men diritta: Ed ha a attaccarsi anch'ella.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 45: Non so già se gli entrò questa carota.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 69: Osservarono che effetto faceva questa lettera nell'animo del Bianco; e, veduto che la carota entrava,.... lo accompagnarono con lettera.
Definiz: § IV. E pur figuratam. Cacciare altrui carote, Ficcare altrui carote, Piantare altrui carote, Vendere altrui carote, ed anche Appiccare altrui carote, vale Dare ad intendere altrui cose non vere. –
Esempio: Bern. Orl. 32, 25: E son profeti del tempo presente, E caccian su carote alla brigata.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 3, 78: Chiama piantar carote il popolaccio Quel che diciam mostrar nero per bianco.
Esempio: Cas. Pros. 3, 182: Mi avvisi alle volte che si fa per quei signori cattolici,.... appiccandomi manco carote che può.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 187: A me non ficcherete voi questa carota altrimenti.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 60: Che questo è il privilegio de' fiandroni, Sempre fuggire, e non toccar mai botte, Ficcar carote e sgonnellar pagnotte.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 10, 56: Giove adirato il capo mio saetti,.... S'io dietro son con lusinghieri note A infinocchiarti, od a piantar carote.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 532: Ficcar carote, cioè Dare a intender fiabe, cioè favole, bugie, falsitadi.
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 3, 7: Eh, mi avete a dare ad intender altro. Qui ci è terren sodo; non ci si piantan facilmente le carote.
Definiz: § V. Vender carote per raperonzoli, vale Dare ad intendere una cosa per un'altra; che oggi dicesi più comunemente Vender lucciole per lanterne. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 54: Ed anco voi, M. Gioseppo, volete mostrare d'esser stato a Roma, vendendo le carote per raperonzoli.